Il Servizio Protezioni internazionali: dalla normativa alle procedure
Le persone
che richiedono la protezione Internazionale possono accedere ad una rete
di servizi, di orientamento, integrazione, tutela ed accoglienza a loro
dedicato.
Bologna, 11
febbraio 2019 - L’Italia ha il dovere di accogliere e integrare le
persone che chiedono la protezione internazionale, in ragione dei trattati
internazionali e della stessa Costituzione. In tal contesto emerge il tema dei
diritti negati a tanti popoli in varie parti del mondo.
Il
diritto d’asilo
In Italia il
diritto di asilo è garantito dall’art.10 comma 3 della Costituzione: “Lo
straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle
libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo
nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”.
Nel 1951 nasce la Convenzione di Ginevra, tramite la quale tanti
stati firmano un accordo nel quale viene definito lo status di rifugiato e
la declinazione dei diritti che ne conseguono: “La convenzione si basa
sull'articolo 14 della Dichiarazione
universale dei diritti umani del 1948, che riconosce il
diritto delle persone a chiedere l'asilo dalle persecuzioni in altri paesi. Un
rifugiato può godere di diritti e benefici in uno stato in aggiunta a quelli
previsti dalla convenzione (…) La convenzione stabilisce anche quali
persone non si qualificano come rifugiati, ad esempio i criminali di
guerra. La convenzione prevede anche la possibilità di viaggiare senza
visto per i titolari di documenti di viaggio rilasciati ai sensi di questa
Convenzione.” (Tratto da WikiPedia).
Un
servizio aperto alla cittadinanza
Il Servizio
Protezioni Internazionali, in città, è in via del Pratello53. Nasce
come costola dell’ASP Città di Bologna, l’ente che si occupa di erogare i
servizi sociali del Comune. La sua struttura è formata dagli
assistenti sociali, che si occupano dell’accoglienza per gli adulti e i minori,
e da tanti operatori suddivisi in varie aree di competenza: l’area legale,
l’area lavoro, l’area mediazione e comunicazione.
Le
procedure
Una volta che la
persona si presenta in via del Pratello, accadrà quello che gli operatori
chiamano “presa in carico”, i quali ci dicono che il procedimento per avere la
protezione internazionale dura all’incirca un anno.
Passaggi
formali
1. Manifestazione di richiesta asilo: Può essere fatta
sia in via del Pratello che direttamente in Questura.
2. Spaid e foto segnalamento: è la fase
dell’identificazione, registrazione, riconoscibilità. Se la persona ha preso
prima le impronte in un altro paese, secondo la regola di Dublino, non può
presentare la sua richiesta.
3. Modulo C3: Formalizzazione
richiesta d’asilo, con il rilascio di un numero identificativo della pratica: Vestanet.
4. Rilascio del primo documento
identificativo, non ancora premesso di soggiorno.
5. Definizione delle memorie in Questura,
da inviare alla Commissione Territoriale di Bologna.
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